Il ghiro è un piccolo roditore dalla lunga coda folta che vive sugli alberi. Non appartiene alla stessa famiglia dei topi e ratti, i Muridi, ma a quella dei Gliridi (ce ne sono circa 29 specie diverse). I ghiri sono animali notturni: di notte vanno in cerca di cibo sugli alberi e nei boschi dove di solito vivono e spesso nelle case che frequentano. Per questo il giorno lo trascorrono dormendo nei loro nidi.
Caratteristiche del ghiro
I ghiri sono animali molto attivi, piuttosto scaltri ed ottimi arrampicatori, grazie alla loro lunga coda mantengono perfettamente l’equilibrio sui rami e sui tetti.
I ghiri sono roditori e hanno incisivi in continua crescita e come i topi devono rosicchiare continuamente qualcosa per limarli. Rosicchiano la corteccia degli alberi ed il legno, anche quello delle baite o delle case che frequentano.
I minuscoli ghiri di oggi discendono dai ghiri giganti, grandi quanto un ratto, del Pleistocene. (periodo compreso tra 33 e 56 milioni di anni fa).
Possono vivere fino a cinque anni, un periodo piuttosto lungo per un piccolo roditore.
Il ghiro è una specie in pericolo, protetta dalla Legge n. 157/1992 che ne vieta la caccia e l’uccisione e dalla Convenzione di Berna del 1°giugno 1982, perché la sua sopravvivenza è minacciata dalla scomparsa del suo habitat naturale: i boschi. I boschi sono soggetti a tagli troppo frequenti, ed il ghiro non vi trova a sufficienza frutti e cavità naturali adatte per la costruzione del nido e per il riparo durante l’inverno.
Letargo
La strategia vitale più importante del ghiro è il letargo. Il letargo avviene a livello del suolo durante l’inverno, mentre trascorrere le altre stagioni attivo tra gli alberi e gli arbusti.
Al risveglio, intorno ad aprile, i ghiri si cibano voracemente di gemme precoci, fiori e piccoli insetti per recuperare il peso perso durante il letargo, ma anche in preparazione della riproduzione, che avviene non sugli alberi ma nella terra. Anche se con i mutamenti climatici in corso, il periodo di letargo si sta’ sensibilmente riducendo.
I ghiri vanno in letargo quando in Natura il cibo scarseggia e le temperature calano, soprattutto in inverno. Entrano in uno stato di torpore, riducendo l’attività metabolica e la temperatura corporea. Lo stato di letargo li aiuta a sopravvivere fino all’arrivo di stagioni più calde e favorevoli.
Dimensioni
La lunghezza del corpo dei ghiri può variare dai 13 ai 19 centimetri. Caratteristica del ghiro è la coda folta, leggermente più corta del corpo e lunga circa 12-15 centimetri. Pesano dai 30 ai 200 grammi.
Aspetto
La sua pelliccia è di colore grigio-marrone con una striscia scura sul dorso, ed il ventre più chiaro. I giovani sono di colore più chiaro, vicino al miele. I ghiri hanno grandi occhi neri, lunghi baffi e zampe flessibili e appiccicose, che permettono loro di arrampicarsi facilmente sulla chioma degli arbusti.
Habitat
I ghiri vivono nei boschi, preferiscono quelli di nocciolo (Corylus avellena), perchè utilizzano le nocciole come importante fonte di cibo in autunno. Ma possono vivere anche dove la struttura arborea e del sottobosco consente loro di muoversi liberamente e in sicurezza da terra; dove possano fare una buona scorta di cibo e vi sia denso fogliame o delle cavità dove costruire il nido ed allevare i piccoli durante l’estate; ed infine luoghi adatti e indisturbati in cui svernare a livello del suolo, in inverno. Le case spesso offrono tutti questi vantaggi ad una famiglia di ghiri. Per evitare la sgradita presenza dei ghiri in casa e degli ingenti danni da loro causati usa sempre ScappaTopo Speciale Ghiri, ed i ghiri fuggiranno via!
Alimentazione
Sono animali onnivori ma in Natura la loro dieta varia a seconda delle stagioni: prediligono fiori, frutta in primavera: piccoli insetti o uova di uccelli in estate, quando fiori e frutta sono meno disponibili sugli arbusti; in autunno mangiano nocciole, semi, more e bacche. Fanno grandi scorpacciate di alimenti molto nutrienti, prima di andare in letargo, fino quasi a raddoppiare il loro peso corporeo, proprio per riuscire a sopravvivere al lungo inverno di sonno e digiuno.
Riproduzione
Dopo il letargo, in primavera ed estate i ghiri iniziano a cercarsi a vicenda per accoppiarsi. Solitamente questo avviene da giugno ad agosto. Se l’accoppiamento ha successo, 31 giorni dopo nascono da 2 a 9 piccoli, nudi e ciechi che vengono svezzati dalla madre in 4 settimane circa. Spesso gli animali hanno una sola cucciolata all’anno perché non c’è tempo per una successiva, visto che ci si deve poi preparare per l’imminente letargo. I ghiri sono considerato adulti quando hanno superato il loro primo letargo.
Comportamento
Vivono in piccoli gruppi e dormono tutti insieme, per questo cercano degli angoli sicuri ed appartati.
I ghiri sono degli ottimi costruttori di nidi che rivestono con materiale morbido, recuperato spesso nella tua casa, in Natura usano muschio, foglie e ramoscelli. Sono piuttosto furbi: imitano il ronzio dei calabroni per spaventare gli intrusi nel loro nido.
Sono animali da preda e non amano camminare all’aperto, cercano sempre un riparo in cui nascondersi, e sentirsi più sicuri. I loro predatori naturali sono gufi, cinghiali, tassi e cani e gatti domestici, tuttavia i ghiri non sono facili da trovare e vivono in gruppo di poche unità, proprio per proteggersi. I ghiri sono più probabilmente un gradito integratore alla dieta di un animale, catturati per fortuna o dissotterrati per caso durante il letargo. I gatti domestici che vivono vicino all’habitat dei ghiri rappresentano la loro più grande minaccia.